Che l’insonnia abbia parecchie conseguenze negative non è un segreto, ma da alcuni recenti studi sono emersi effetti collaterali inaspettati. Vediamo quali.
Chi soffre d’insonnia lo sa bene: passare la notte in bianco ha numerose conseguenze negative, come sonnolenza e scarsa produttività al lavoro.
Secondo un recente studio di alcuni ricercatori di Stoccolma, di cui ha parlato Repubblica.it, gli effetti collaterali si ripercuoterebbero anche sui rapporti sociali, tanto che le persone insonni tendono ad essere isolate dagli altri. Approfondiamo.
Le conseguenze dell’insonnia
Allo studio svedese hanno partecipato 25 studenti, ai quali è stato chiesto di fotografarsi dopo due notti di sonno regolare e dopo due notti nelle quali avevano dormito solo 4 ore. Le fotografie sono state mostrate poi a 122 soggetti a caso reclutati per le strade di Stoccolma e i risultati sono stati sorprendenti: la voglia socializzare con qualcuno che appare stanco è inferiore del 21% inferiore rispetto a chi appare fresco e riposato.
Tina Sundelin, neuroscienziata del Karolinska Institute di Stoccolma e coautrice dello studio, pubblicato su The Royal Society Open Science ha dato una sua spiegazione di tutto ciò: “Potrebbe trattarsi di un meccanismo evolutivo. È un pregiudizio negativo che supponiamo istintivo, perché si forma molto rapidamente, e potrebbe – ma questa è una nostra speculazione e pertanto del tutto opinabile – derivare da un istinto inconscio ad evitare il contagio da parte di chi non ci appare in salute“. In alternativa, “Potrebbe essere non un istinto, ma un meccanismo appreso: più o meno tutti abbiamo imparato, dalle nostre esperienze, che chi appare stanco non sarà un gran partner nelle conversazioni, non sarà interessato a noi e probabilmente ci farà perdere tempo”.
Ma non è tutto: uno studio dei neuroscienziati della University of California di Berkeley, pubblicato su Nature Reviews Neuroscienc, ha dimostrato che le persone insonni sono più aggressive e soggette a sbalzi d’umore, perché la mancanza di sonno rende iperattiva l’amigdala, il centro cerebrale della paura. Insomma, se non si vuole finire soli ed emarginati, è meglio cercare di sconfiggere l’insonnia.